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“Sono autistico”, Benjamin Mascolo svela la diagnosi ricevuta: la toccante confessione

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-09-14

Benjamin Mascolo ha confidato di essere autistico: il post sui social

Benjamin Mascolo si è confidato con i suoi fan ed in un lungo post su Instagram, nelle passate ore, ha voluto svelare di aver ricevuto la diagnosi di autismo ad alto funzionamento. Benji ha riflettuto sulla sua identità e sulla scoperta di ciò che è, ed ha deciso così di renderlo noto, senza vergogna. 

“Sono autistico”, Benjamin Mascolo si confessa sui social

Benjamin Mascolo

Benjamin ha deciso dopo molto tempo in cui sentiva di non essere compreso dal mondo esterno di intraprendere un lungo percorso di autoesplorazione e terapia. Il cantante non ha nascosto di aver avuto difficoltà a fidarsi degli adulti e delle istituzioni, ma ha alla fine deciso di cercare aiuto professionale. 

La diagnosi ha portato una consapevolezza nuova, permettendo di accettarsi per ciò che è, con tutti i suoi tratti peculiari e le sfide quotidiane. Ecco il lungo post in cui svela la diagnosi di autismo ad alto funzionamento:

“Non voglio che il mondo mi veda, perché non penso che capirebbero”. Questo è il ritornello della mia canzone preferita, Iris.

È tutta la vita che mi chiedo se sono danneggiato dentro, se sono speciale, o se sono come tutti gli altri e mi faccio solo qualche domanda di troppo.

In questi anni ho seguito un percorso di terapia, io che non mi sono mai fidato fino in fondo degli adulti, io che non ho mai creduto fino in fondo nelle istituzioni e nei loro rappresentanti, che fossero professori, poliziotti o dottori.

Ci sono arrivato per sfinimento, perché mi ero fatto così tanto male che non aveva più senso provare ad automedicarsi da solo, che fosse con sostanze stupefacenti o con maratone e diete salutari.

E così ho deciso di fidarmi, fare ore di macchina ad Agosto con mia moglie (santa donna) al posto di andare in vacanza, per raggiungere un ospedale dall’altra parte d’Italia, fare test su test, far intervistare i miei genitori sulla mia infanzia da un grandissimo psichiatra.

Autismo ad alto funzionamento.

Questa è la diagnosi, la risposta della scienza moderna nel 2024.

Non sono un autistico super intelligente che guarda New York da un elicottero in volo e riesce a disegnarla a memoria.

Sono uno di quelli che quando apre il menù del ristorante ha una crisi di panico esistenziale perché c’è troppo scelta, uno di quelli che tutti i suoi vestiti devono essere dello stesso brand, tutti dello stesso colore, tutti stesso modello, impacchettati in buste di plastica rigida trasparente e impilati in un armadio.

E va bene così.

Il dottor Rosso dice che nella diagnosi c’è già un piccolo effetto curativo, e io ci credo.

Sono sempre io, con una consapevolezza in più: non sono più solo.

 

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