LGBT
Pride Month 2023, #25 Francesca Vecchioni, con papà Roberto esempio di intelligenza emotiva: “l’amore non può dar fastidio”
Emanuela Longo 25/06/2023
Francesca Vecchioni non è solo la figlia del noto cantautore Roberto, ma anche e soprattutto paladina della comunità LGBTQIA+ tra le più amate. La Vecchioni, attivista e scrittrice nonchè presidente di Diversity, fondazione no profit impegnata contro la discriminazione entra di diritto nella lista delle personalità scelte per la nostra rassegna sul Pride Month 2023. […]
Francesca Vecchioni non è solo la figlia del noto cantautore Roberto, ma anche e soprattutto paladina della comunità LGBTQIA+ tra le più amate. La Vecchioni, attivista e scrittrice nonchè presidente di Diversity, fondazione no profit impegnata contro la discriminazione entra di diritto nella lista delle personalità scelte per la nostra rassegna sul Pride Month 2023.
Pride Month 2023, #25 Francesca Vecchioni
Francesca Vecchioni ha avuto la possibilità di “usare” la sua visibilità come donna lesbica (parola che ancora oggi in tanti la utilizzano come se fosse una “parolaccia”, per insultare o denigrare) per sensibilizzare le famiglie verso l’accettazione dei propri figli.
Ospite di Serena Bortone nel corso della trasmissione Oggi è un altro giorno, Francesca aveva raccontato di come il suo coming out le sia servito anche per comprendere meglio poi il rapporto con le figlie:
In qualche modo ho potuto utilizzare il mio coming out, il mio essere lesbica, il mio poterlo raccontare, per fare in modo che altre persone – non solo figli o figlie, ma anche genitori, madri e padri, nonni, colleghi di altre persone – comprendessero che quello è un grandissimo dono che viene fatto loro. Quando tu hai una figlia o un figlio che racconta sé stesso o sé stessa, quello è veramente un dono. Io da madre, oggi, non potrei mai immaginare di vivere la mia vita se mia figlia non mi dicesse di sé qualcosa.
In una recente intervista a Repubblica, la Vecchioni ha spiegato cosa direbbe ai genitori di un figlio queer:
Che devono rendersi conto che un figlio non può essere felice fino in fondo se non è autentico con loro. Far aderire tuo figlio alle aspettative che non lo rendono felice è l’errore più grande che può fare un genitore, perché lo allontana.
I suoi genitori, di contro, “mi hanno insegnato a non dare mai nulla per scontato, a capire l’altra persona. Quando parliamo con chi la pensa diversamente non possiamo sempre pensare che sia in malafede o abbia torto, a volte non sa. Il diverso da noi può arricchirci”.
Mamma di due gemelle splendide avute con l’ex compagna Alessandra Brogno, oggi si batte proprio per i diritti delle famiglie Arcobaleno (che l’attuale governo vorrebbe farle sentire di ‘serie C’ o peggio ancora cancellare).
Nel corso della sua vita ha senz’altro potuto contare sul supporto del padre, uomo di ampie vedute, estremamente intelligente e dalla mente apertissima. Era il 2011 quando in una intervista al Corriere il noto cantautore raccontava in che modo apprese dell’omosessualità della figlia:
Francesca aveva 15 anni quando venne da me impaurita sussurrando ‘Papà ti devo dire una cosa’. Le chiesi: ‘Che c’è? Sei drogata? Ti sei innamorata di un assassino? No? Allora vaf…, mi hai fatto prendere un colpo’. L’ho sempre saputo, e non ci ho mai badato. Credo che l’amore sia universale e ciascuno possa fare le sue scelte.
E’ stato proprio papà Roberto ad accompagnare la figlia Francesca:
L’ho accompagnata tre volte ad Amsterdam per la fecondazione assistita; alla fine sono arrivate due gemelline.
Ma Vecchioni padre, già nel 2014 aveva ribadito come e quanto fossimo ancora troppo indietro:
Siamo veramente indietro. Dimentichiamo che l’amore è soprattutto fondamentalmente sentimento e cuore. Stare insieme, compenetrarsi, capiprsi, volersi e quindi non c’è distinzione di sesso o di altre cose. Un omosessuale deve avere un rispetto che finora non ha avuto.
E fu sempre il cantautore ad aggiungere un concetto importante:
Il pensiero comune è più facile. Aprire è più difficile. Ma l’amore non può far fastidio. Ho vissuto la libertà degli affetti nella mia famiglia. Nel mio privato lo so, ma se siamo in tanti è ancora meglio.