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Pride Month 2023, #22 Michela Murgia sdogana il concetto di famiglia queer e sfida gli stereotipi

Emanuela Longo 22/06/2023

Nella nostra rassegna sul Pride Month 2023 non poteva mancare Michela Murgia, insieme alla sua intera famiglia queer. La scrittrice e giornalista è simbolo assoluto di apertura mentale ed emancipazione femminile e proprio di recente ha svelato, più o meno a sorpresa, anche il suo concetto di famiglia, fuori da canoni standard, stereotipi, convenzioni.  Pride […]

Nella nostra rassegna sul Pride Month 2023 non poteva mancare Michela Murgia, insieme alla sua intera famiglia queer. La scrittrice e giornalista è simbolo assoluto di apertura mentale ed emancipazione femminile e proprio di recente ha svelato, più o meno a sorpresa, anche il suo concetto di famiglia, fuori da canoni standard, stereotipi, convenzioni. 

Pride Month 2023, #22 Michela Murgia

Michela Murgia, Pride Month

Quella di Michela Murgia è una splendida famiglia queer che però, attenzione, non è il sinonimo di famiglia allargata. La scrittrice accoglie nella sua casa romana amiche, colleghi e persone che ama e che sostiene con particolare energia. 

La Murgia nell’intervista ha anticipato anche il matrimonio con Lorenzo Terenzi. Nozze che tuttavia e non necessariamente seguiranno dinamiche “tradizionali”:

Sposo un uomo, ma poteva esserci anche una donna.

Qualcuno ha preso le parole della scrittrice come una mera provocazione, ma in realtà c’è tutto il desiderio di vivere con le persone che reputa importanti. Non è un caso se i membri della sua famiglia queer vengono definiti “figli dell’anima”. In merito scrive SkyTg24:

Nella sua grande famiglia ci sono il cantante lirico Francesco Leone, l’attivista Michele Anghileri e tante donne a lei molto legate, quali le scrittrici Chiara Valerio e Chiara Tagliaferri. Alcuni vivono con lei, altri no, altri andranno a vivere con lei nella casa con dieci letti, alcuni hanno condiviso un pezzo di strada con lei, altri arriveranno.

La parte più intensa, vera, onesta che la Murgia poteva regalarci di questo suo diario social che ha deciso di condividere con i suoi follower dopo aver parlato della malattia è proprio quella relativa alla famiglia queer:

La queerness familiare è una cosa che esiste e raccontarla è una necessità sempre più politica, con un governo fascista che per le famiglie non riconosce altro modello che il suo.

Nella queer family che vivo non c’è nessuno che non si sia sentito rivolgere il termine sposo/sposa in questi anni. Dopo lo sconcerto dei non sardi, ha vinto l’evidenza: l’elezione amorosa va mantenuta primaria, perché nella famiglia cosiddetta tradizionale i sentimenti sono vincolati ai ruoli, mentre nella queer family è esattamente il contrario: i ruoli sono maschere che i sentimenti indossano quando e se servono, altrimenti meglio mai.

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