Niccolò, Giacomo e Caterina: chi sono i figli di Simona Ventura e cosa fanno

Simona Ventura, celebre conduttrice televisiva, ha tre figli: Niccolò, Giacomo e Caterina. Molto legata ai suoi figli, ha voluto che fossero presenti al suo matrimonio con Giovanni Terzi. Niccolò e Giacomo sono nati dal suo precedente matrimonio con l’ex calciatore Stefano Bettarini, mentre Caterina è stata adottata da Simona quando era ancora piccola.

Chi sono i tre figli di Simona Ventura

Niccolò Bettarini è il figlio maggiore di Simona Ventura e Stefano Bettarini. Nato nel 1998 a Milano, è un appassionato di fitness e molto seguito sui social, con quasi 150mila follower su Instagram nonostante la limitata quantità di post. 

Conosciuto anche nel mondo del gossip, ha avuto relazioni con figure come Ginevra Lambruschi, Zoe Esposito e Greta Cagna. Dopo un periodo in Inghilterra nel tentativo di seguire le orme calcistiche del padre, è tornato in Italia e ha condotto “Il Collegio Off” su Rai2. 

Attualmente lavora come personal trainer a Milano, con numerosi clienti famosi. Parte della sua notorietà deriva purtroppo da un episodio del 2018, quando fu aggredito e accoltellato a Milano da un gruppo di coetanei, poi condannati.

 

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Diversamente dal fratello, Giacomo Bettarini ha scelto di seguire la strada della madre nel mondo dello spettacolo. Attore, condivide spesso sui social le sue performance teatrali. Soprannominato “Super Jack” da sua madre, somiglia a entrambi i genitori. È anche un appassionato di sport, in particolare della boxe. Di recente, ha dichiarato:

È la mamma che ogni figlio sognerebbe di avere. Si è sempre fidata di me, anche quando io stesso non mi fidavo delle mie capacità. Tutto quello che sto facendo adesso è solo ed esclusivamente grazie a lei.

 

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L’ultima figlia di Simona Ventura è Caterina, appena maggiorenne. Simona l’ha adottata quando era ancora una bambina. Qualche anno fa, ha spiegato il legame che la unisce alla sua terzogenita: 

Caterina è il mio terzo gioiello, è la figlia di una mia parente in difficoltà. Mi chiama mia madre e dice: ‘È nata Caterina, però l’hanno portata in una casa famiglia’. L’adozione era molto difficile in quel momento, però ho chiesto l’affido di Caterina. Il giudice mi chiese perché volessi quella bambina. ‘Voglio questa bambina perché ha bisogno di noi ora’, ho detto io. Devo ringraziare i suoi genitori, altrimenti non l’avrei mai avuta.

 

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