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Nadia Toffa e il cancro al cervello: tumore tra i più aggressivi “la ricerca sta lavorando molto”

Emanuela Longo 17/08/2019

Nadia Toffa è morta per un cancro al cervello. Una battaglia condotta con dignità e resa nota sui social, sebbene in tanti non abbiano mai apprezzato fino in fondo la scelta della giornalista 40enne. Ieri, con i funerali, si è chiuso un cerchio. Gli amici e colleghi de Le Iene l’hanno ricordata (e molti continuano […]

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Nadia Toffa è morta per un cancro al cervello. Una battaglia condotta con dignità e resa nota sui social, sebbene in tanti non abbiano mai apprezzato fino in fondo la scelta della giornalista 40enne. Ieri, con i funerali, si è chiuso un cerchio. Gli amici e colleghi de Le Iene l’hanno ricordata (e molti continuano ancora a farlo) con post toccanti e pregni di ricordi e pensieri d’amore rivolti alla “piccolina”, alla “biondina”, al “folletto biondo” con cui hanno condiviso non solo lo stesso studio tv ma anche un pezzo importante di vita.

Nadia Toffa, il cancro al cervello: parla l’esperta

Il tumore che ha colpito Nadia Toffa è tra i più aggressivi. Sull’argomento, come riferisce oggi BresciaToday, è intervenuta anche Stefania Gori, presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), che a Biomedicalcue.it ha spiegato: “Nadia Toffa ha avuto un tipo di tumore per il quale la ricerca sta lavorando molto a livello internazionale, ma anche in Italia”.

“Su alcune forme tumorali dobbiamo acquisire ancora maggiori conoscenze ma anche per queste la ricerca sta avendo notevoli progressi. In generale la ricerca oncologica ha fatto molti passi avanti, il 60% dei pazienti con una diagnosi di tumore ha una sopravvivenza di 5 anni, e per il carcinoma alla mammella e alla prostata la percentuale di sopravvivenza sfiora il 90%”, ha aggiunto.

Ma cosa ci riserva il futuro? In merito Stefania Gori ha aggiunto: “Il cammino è ancora lungo ma oggi, proprio grazie alla ricerca, si comincia a parlare di guarigione, un concetto che fino a due anni fa non si prendeva in considerazione. C’è un esercito di persone che hanno avuto un tumore e che oggi sono vive in Italia e sono oltre 3 milioni e 400mila”.

E in merito alla guarigione ha chiosato: “Una certa quota di pazienti può essere considerata guarita perché ha raggiunto, dopo un numero di anni dalla diagnosi che è diverso a seconda della neoplasia dalle quale era affetto, la stessa aspettativa di vita di una persona della stessa età e dello stesso sesso che non ha mai avuto un tumore”.

 

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“L’anima vola, mica si perde…”. Ciao Nadia ❤️

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