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Dal fratello gemello all’amicizia con De Andrè: 7 curiosità su Paolo Villaggio

Emanuela Longo 30/05/2024

Dal fratello gemello all’amicizia con Fellini e De Andrè, le curiosità su Paolo Villaggio che forse non conosci

Paolo Villaggio è stato uno dei personaggi più iconici della comicità surreale, autore e interprete di personaggi indimenticabili come il professor Kranz, Giandomenico Fracchia e il ragionier Ugo Fantozzi. Eppure non tutti sanno che aveva un fratello gemello o della profonda amicizia con Fabrizio De Andrè.

7 curiosità su Paolo Villaggio a partire dal fratello gemello

Curiosità su Paolo Villaggio

Oltre al suo contributo al cinema e alla televisione, la vita di Paolo Villaggio è ricca di curiosità e aneddoti poco conosciuti. A seguire vi proponiamo sette curiosità su Paolo Villaggio, che forse ancora non conoscevi. 

Un fratello gemello di nome Piero. Non tutti sanno che Paolo Villaggio aveva un fratello gemello, Piero Villaggio. Nato il 30 dicembre 1932, Piero era di qualche minuto più giovane di Paolo. Anche lui ha avuto una carriera di successo, ma nel campo della matematica e dell’ingegneria. Piero è stato un rinomato professore di meccanica razionale presso l’Università di Pisa e ha scritto diversi libri e articoli scientifici. Nonostante percorsi professionali diversi, i due fratelli sono sempre rimasti molto legati.

Le origini genovesi. Paolo Villaggio è nato a Genova, una città che ha avuto una forte influenza sulla sua personalità e sulla sua comicità. La sua ironia tagliente e il suo umorismo grottesco trovano radici nella cultura ligure, nota per la sua sagacia e il suo spirito critico. Genova, con i suoi vicoli e il suo porto, ha fornito l’ambientazione per molte delle sue storie e dei suoi personaggi.

Gli inizi come speaker radiofonico. Prima di diventare famoso come attore e comico, Paolo Villaggio ha lavorato come speaker radiofonico. Nei primi anni ’60, conduceva un programma radiofonico sulla Rai intitolato “Il sabato del villaggio”, dove ha iniziato a sviluppare il suo stile umoristico unico. Questo programma è stato un trampolino di lancio per la sua carriera televisiva e cinematografica.

La nascita di Fantozzi. Il personaggio di Ugo Fantozzi, creato da Villaggio, è apparso per la prima volta in una serie di racconti pubblicati su “L’Europeo” negli anni ’60. Il successo dei racconti ha portato alla pubblicazione del libro “Fantozzi” nel 1971, che è diventato un bestseller. Da lì, il passo verso il cinema è stato breve, e il primo film della serie, “Fantozzi”, è uscito nel 1975, dando vita a una saga che conta dieci film.

Il rapporto con Federico Fellini e Fabrizio De Andrè. Paolo Villaggio ha avuto l’onore di lavorare con il leggendario regista Federico Fellini. Nel 1990, Fellini lo ha scelto per interpretare il protagonista del suo ultimo film, “La voce della luna”. In questo film, Villaggio ha dimostrato il suo talento drammatico, interpretando un personaggio complesso e malinconico. Questa collaborazione ha segnato una delle tappe più importanti della sua carriera.

Molto forte anche l’amicizia con Fabrizio De Andrè, un rapporto quasi fraterno: “Ho conosciuto e frequentato Fabrizio da quando aveva quattro anni e l’ho perso di vista quando è morto”. I due si erano conosciuti nel 1948 in montagna, dove trascorrevano le vacanze estive vicino Cortina, e fu Villaggio a ideare il soprannome Faber, poi attribuito al cantautore. Negli anni 70 i due composero insieme due brani, “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers” e “Il fannullone”.

Il successo internazionale. Sebbene sia conosciuto soprattutto in Italia, Paolo Villaggio ha avuto riconoscimenti anche all’estero. Nel 1992, ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Inoltre, il personaggio di Fantozzi è stato apprezzato anche in Francia, dove i suoi film sono stati proiettati e hanno raccolto un discreto successo.

Un uomo di grande cultura. Oltre alla sua carriera di attore e comico, Paolo Villaggio era un uomo di grande cultura. Amava la letteratura, il teatro e la musica. Era un vorace lettore e spesso citava autori classici e contemporanei nelle sue interviste. Questa profondità culturale traspare nei suoi lavori, dove l’umorismo si mescola spesso a riflessioni più profonde sulla società e sulla condizione umana.

Paolo Villaggio è stato un artista poliedrico, capace di spaziare dalla comicità alla drammaticità, e ha lasciato un’eredità indelebile nella cultura italiana. La sua vita, ricca di episodi curiosi e di incontri straordinari, continua a suscitare interesse e ammirazione.

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