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Fedez e l’inchiesta di FarWest: le ombre sul caso Iovino e sulla beneficenza del rapper, cosa risponde lui

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-06-25

L’inchiesta di FarWest su Fedez: le ombre sul caso Iovino e sui di casi di beneficenza del rapper

Un’inchiesta anche sulla beneficenza di Fedez. A portarla avanti è stata la trasmissione di Rai3, FarWest, condotta da Salvo Sottile e che nell’ultima puntata stagionale andata in onda ieri, ha acceso i riflettori sull’argomento. Al centro dell’inchiesta, tuttavia, anche il pestaggio a scapito di Cristiano Iovino, il tutto condito da una serie di clamorose testimonianze. 

Fedez e l’inchiesta di FarWest

Fedez

Nelle passate settimane, prima che il gossip tornasse a concentrarsi sulla sua vita privata, Fedez è salito agli onori della cronaca in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati da parte della procura di Milano per rissa, lesioni e percosse in concorso. I fatti fanno riferimento alla rissa avvenuta al The Club di Milano ed al pestaggio del personal trainer Iovino e che vedrebbe coinvolto anche il rapper. 

Fedez, ovviamente, ha sempre respinto le accuse asserendo di non essere stato presente sul luogo del presunto pestaggio. Come sappiamo, Iovino non ha presentato querela e anzi avrebbe chiuso un accordo economico con Fedez o il suo entourage in riferimento al quale il personal trainer rinuncia a presentare denuncia. Se questa non sarà depositata entro luglio le accuse di lesioni e percosse cadranno automaticamente ma resterebbe quella per rissa, procedibile d’ufficio, ma ancora in fase di valutazione.

Le ombre sulle attività di beneficenza

Oltre al caso Iovino, non mancano le ombre sulla beneficenza, tema affrontato nel corso dell’inchiesta di FarWest. Sarebbero due gli episodi contestati. Ecco cosa scrive in merito RaiNews:

Nel 2016 l’Italia centrale è scossa da un tremendo terremoto che distrugge la cittadina di Amatrice. Fedez e gli artisti di Newtopia annunciano la devoluzione del 100% dei guadagni dai singoli “Vorrei ma non posto” e “Andiamo a comandare” alle vittime. Fonti di Lucarelli dicono che le donazioni sarebbe ammontate a “poche migliaia di euro” donati. Nel 2019 invece Fedez avrebbe fatto beneficenza tramite la vendita del  libro Quando sarai grande alla Heal onlus, che promuove la ricerca sui tumori cerebrali infantili.

Nei giorni successivi al sisma, Fedez aveva sposato una iniziativa benefica promettendo una donazione da parte della sua casa discografica Newtopia attraverso Instagram, specificando che a essere devoluto sarebbe stato il 100% dei ricavati delle canzoni raccolti nei successivi tre mesi. A questo Fedez avrebbe aggiunto una donazione personale. 

Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice sostiene tuttavia di non aver mai sentito Fedez. Cinzia Monteverdi del Fatto Quotidiano ha invece spiegato che Fedez avrebbe fatto un bonifico di 5 mila euro riconducibile alla sua società Zedef in data 30 agosto 2016, in contemporanea ai soldi di J Ax, all’epoca socio in Newtopia. 

La trasmissione si è domandata se quelle fossero donazioni personali dei cantanti e cosa sarebbe accaduto dei ricavi restanti. Anche questa volta un “errore di comunicazione”? Per la Monteverdi ci sarebbe stata “una mancanza di trasparenza che è diventata un po’ una abitudine dove la devi sparare grossa e poi magari nella tua vita ridimensioni le cose”.

Ad intervenire è stato l’avvocato di Fedez che ha fatto sapere che il cantante avrebbe versato tutto il ricavato di Vorrei ma non posto. Le royalties spettanti a Fedez nei tre mesi, sarebbero state di 3.535 euro, e lui avrebbe effettuato un versamento superiore, pari a 5.000 euro.

Ombre anche nell’iniziativa legata alla pubblicazione del libro scritto dal rapper. Parte del ricavato sarebbe dovuto andare alla Heal che ha commentato:

La somma destinata alla nostra iniziativa era di 15mila euro, che venne anche velocemente donata. 

Secondo l’associazione il pagamento sarebbe stato effettuato “sicuramente prima della vendita del libro”.

L’Agcom sul caso non sarebbe intervenuto. Rebecca Pecori, giornalista di Farwest, ha raggiunto il rapper e nel caso del libro ha sottolineato come il consumatore potrebbe essere stato indotto a pensare che potesse esserci una relazione tra la vendita del libro e la sua donazione. La replica del rapper: “L’attività è stata fatta, i soldi sono stati donati e né l’Antitrust né nessun altro tipo di ente ha detto nulla”. Sul caso di Amatrice Fedez spiega di aver tirato fuori delle ricevute del 2016. La conversazione viene interrotta da alcuni presenti e mai più ripresa.

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