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Fabrizio Corona e la lettera dal carcere: a chiedere la grazia anche Mara Venier, Brumotti, Sgarbi e Brachino

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2014-08-08

Ieri sera, la trasmissione di La7, In Onda, ha accolto la lettera integrale scritta da Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi, in cella dal marzo dello scorso anno nel carcere di massima sicurezza di Opera. Una lettera forte che inizia con queste parole e che lascia poco spazio all’immaginazione: “Che cosa mi hanno fatto? Cosa …

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Ieri sera, la trasmissione di La7, In Onda, ha accolto la lettera integrale scritta da Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi, in cella dal marzo dello scorso anno nel carcere di massima sicurezza di Opera. Una lettera forte che inizia con queste parole e che lascia poco spazio all’immaginazione: “Che cosa mi hanno fatto? Cosa sono riusciti a farmi? Non è giusto, è allucinante, è incredibile, è schifoso. Sono quasi due settimane che non esco più dalla cella, che non dormo più, che non vado più all’aria, che non partecipo più a nessuna attività, che non parlo più con nessuno, a malapena mangio, ho lo sguardo fisso e perso nel vuoto”.

Fabrizio Corona è consapevole degli errori commessi nel corso della sua vita, d’altronde è lui stesso a non definirsi nella lettera “uno stinco di santo”, ma nonostante la galera ci tiene a sottolineare che non è un criminale. Proprio su questo aspetto più che veritiero ed incontestabile, Marco Travaglio ha basato il suo articolo dello scorso 1 agosto, chiedendo con forza una grazia “almeno parziale, che rimuova il macigno dei 5 anni ‘ostativi’”.

Solo una settimana fa, però, come sottolinea Fabrizio Corona nella lettera, “mi hanno aumentato la pena in appello da 3 anni e 4 mesi a 5 anni, e condannato con un’aggravante che si dà ai criminali pericolosi”. Il finale scritto dal fotografo, lascia l’amaro in bocca: “La vita è una sola e non si può morire marcire dentro una cella costretto a non fare nulla solo perché sei antipatico o hai pestato i piedi a qualcuno troppo potente. Non mi possono anche vietare di rieducarmi. Non è giusto. E io ora dico basta. Voglio giustizia e sono pronto a sacrificare tutto. Anche la mia vita”.

Intanto, all’appello fatto da Travaglio hanno aderito già numerosi Vip, a partire da Fiorello e Antonella Clerici, ai quali si aggiungono altri nomi: Francesco Alberoni, Pupi Avati, Piero Chiambretti, Oliviero Toscani, Alessandro Meluzzi, Paolo Limiti, Silvana Giacobini, Mara Venier, Vittorio Brumotti, Cristiano De André, Elio Fiorucci, Toni Capuozzo, Vittorio Sgarbi e Claudio Brachino, ai quali ha aderito anche Aldo Vitali, direttore del settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni.

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