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Cosa rischia Morgan dopo la denuncia di Angelica Schiatti? Parla l’avvocato

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2024-07-11

Cosa rischia Morgan dopo la denuncia della sua ex compagna, Angelica Schiatti? Parla il suo avvocato

Il caso di Morgan, oltre ad accendere nuovamente e drammaticamente i riflettori sull’ennesima violenza a scapito di una donna, ha posto l’accento anche su un altro aspetto importante. Angelica Schiatti, sua ex compagna, attende da quattro anni un processo dopo la denuncia per stalking, minacce e revenge porn. 

Cosa rischia Morgan dopo la denuncia di Angelica Schiatti

Morgan

Una lungaggine processuale inspiegabile, caratterizzata da continui rinvii ed un tentativo di trovare un “accordo” tra le parti. Non solo: finora nonostante la denuncia che ha attivato il Codice rosso per la vittima, non c’è stata neppure un’ordinanza restrittiva.

È la prima volta che vedo una cosa del genere in 25 anni di attività. Considerando anche che già la prima denuncia era stata valutata in codice rosso che implica massima celerità nelle indagini causa possibile pericolo imminente.

A parlare a Mow è stata l’avvocato Maria Nirta che difende la parte offesa, Angelica Schiatti, che attende il prossimo settembre per il dibattimento, dopo l’ennesimo rinvio.

Lo stesso legale ha anche spiegato cosa rischia adesso Morgan:

Questo chiaramente dipende dai magistrati. Quello che le posso dire è che la condanna per stalking comporta un anno e sei mesi di carcere. Lui ha già dei precedenti, quindi non dovrebbe riuscire a scamparla, in caso appunto di condanna. Poi c’è l’aggiunta di un terzo della pena perché si tratta di reati commessi contro una persona con cui l’imputato ha avuto una relazione affettiva, vale come aggravante.

E sul tentativo di accordo ha precisato:

Voglio precisare una cosa: ci siamo costituiti parte civile e questo implica alcune cose tra cui formulare una richiesta in denaro per i danni subiti. Abbiamo chiesto 150mila euro sapendo bene che questa cifra non sarebbe mai stata accettata da Castoldi – che, infatti, ci ha controproposto 15mila euro (ride, ndr). 15mila euro non le basterebbero nemmeno per il percorso di terapia che la mia assistita ha fatto fin qui e che sta proseguendo. Comunque, tenevo a chiarire che sia stato un atto dovuto. Noi vogliamo arrivare a una sentenza, i soldi non ci interessano.

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