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Belen Rodriguez VS Social Channel: “Sfruttare l’immagine di mio figlio per vendere prodotti è squallido”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-09-25

C’è un limite a tutto e, quando Gustavo, il padre di Belen Rodriguez pubblica su Instagram la fotografia di Stefano De Martino con in braccio Santiago e un divertente ciuccio con i baffi, l’unica cosa che dovrebbe venire in mente è riderci su. Ed invece Social Channel esagera ancora un’altra volta e lo fa (come …

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C’è un limite a tutto e, quando Gustavo, il padre di Belen Rodriguez pubblica su Instagram la fotografia di Stefano De Martino con in braccio Santiago e un divertente ciuccio con i baffi, l’unica cosa che dovrebbe venire in mente è riderci su. Ed invece Social Channel esagera ancora un’altra volta e lo fa (come spesso accade), usando l’immagine di Belen e compagnia bella. Questa volta però, è toccato al piccolo Santiago, figlio della showgirl argentina e l’ex ballerino di Amici ed il sito, proponendo l’immagine che vi alleghiamo all’articolo ha messo in vendita il ciuccio con i baffi del brand Santiago.

Ovviamente, Belen ha espresso la sua opinione in merito sulla sua pagina ufficiale di Facebook, scrivendo: “Credo che sfruttare l’immagine ed il nome di mio figlio o di qualsiasi altro bambino per commercializzare dei prodotti e per trarre dei guadagni sia squallido proprio come queste persone che altro non hanno da fare nella loro vita se non quello di vivere alle spalle degli altri!”. Come darle torto? Certe volte, quando scrivo dei De Martinez, esprimo spesso la mia opinione personale e, mi rendo conto che, quando si esagera come in questo caso non si può certo affermare che la Rodriguez abbia torto.

Nonostante questo, i commenti al vetriolo sotto il suo stato si sprecano, accusandola di essere la prima ad esporre suo figlio in ogni occasione. Questa cosa accade, è vero, ma non succede (almeno al momento) per sponsorizzare pannolini, omogeneizzati e roba da neonati, piuttosto accade semplicemente perché i paparazzi la seguono come dei cani da tartufo, giorno e notte, e lei, lavorando con la sua immagine può decidere come preferisce se far fotografare o meno il figlio, che è ben lontano dal creare su due piedi un brand dal nulla sponsorizzando “un prodotto” come un buffo ciuccio con i baffi.

Per fortuna che recentemente, Mirko Scarcella aveva scritto un “editoriale” dove difendeva il piccolo Santiago dai paparazzi “avvoltoi” che secondo lui gli hanno addirittura fatto rischiare la vita. Questi 24.90€ andranno in beneficienza? Oppure nelle tasche di qualcuno? E, a prescindere dai guadagni, speculare sull’immagine di un bambino, non è la cosa più triste che un essere umano possa fare? Secondo me lo è.

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